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Calmierare le bollette è possibile

“Interventi urgenti servono per calmierare le bollette. La F.I.R. ha richiesto un icontro per crreare un tavolo urgente col governo in relazione ailla costruzione di ristori che vadano in aiuto ai cittadini e alle imprese. Ma occorrono anche una riforma strutturale della bolletta elettrica e un modello energetico in grado di calmierare il mercato del gas. E’ importante puntare sulle energie rinnovabili al fine di migliorare la situazione e non scaricare sul cittadino o su chi fa impresa costi oramai insopportabili”. Forse sarebbe meglio ripensare al nucleare considerando che in molti stati dell’Unione Europea si produce elettricità anche attraverso questo sistema. E’ quanto dichiara il Segretario Generale della Federazione Italiana Ristorazione Glauco Marras.
L’energia nucleare ha fornito il 28,3 % del mix energetico UE con una produzione di 861 TWh. Nel 2011 è stata la principale fonte di energia elettrica in Belgio, Francia e Slovacchia. La Francia, dove il nucleare è anche la maggiore fonte di energia primaria, ha prodotto nel 2010 il 46,7 % del totale dell’UE. Danimarca, Estonia, Irlanda, Grecia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Austria, Polonia e Portogallo non producono energia nucleare. A fine 2020 nella UE erano presenti 122 reattori nucleari e 6 erano in costruzione. La maggior parte, 116 unità, si trovavano in sette paesi.
Mix energetico
Il consumo energetico della UE nel 2010 vede come fonti primarie il petrolio (35,2 %), il gas (25,2 %), il carbone (16,0 %), il nucleare (13,5 %), le energie rinnovabili (9,8 %) e i rifiuti industriali (0,2 %).
Nel 2010 la UE ha prodotto energia elettrica dalle fonti primarie con le seguenti proporzioni:
- petrolio 12,3 %
- gas 18,7 %
- carbone 19,6 %
- nucleare 28,3 %
- energie rinnovabili 19,9 %
- rifiuti industriali 1,3 %
La produzione totale di energia nucleare da centrali dell’Unione europea è aumentata del 25 % dal 1995 al 2005. La maggior parte di questa crescita si è verificata nel 1990. La capacità installata è diminuita del 2,6 % dal 1990 e il contributo relativo al mix complessivo di elettricità è scesa dal 30,8 % del 1990 al 30,2 % nel 2005[9] fino all’attuale 28,3 %.