UIF, Unione italiana food, dall’industria della pasta e dei dolci -11% di emissioni

E’ pervenuto il rapporto della U.I.F. sulla sostenibilità. I risultati ottenuti da big dell’industria alimentare, come Barilla e Ferrero hanno dato risultati molto positivi e questo detta le linee guida per tutti.

Dal 2013 al 2019 i big dell’industria dolciaria e della pasta hanno ridotto dell’11% le emissioni di anidride carbonica (69 milioni di Kg di CO2 in meno, pari al consumo di circa 36.300 autovetture). A comunicarlo è Unione italiana food, secondo cui sono stati risparmiati anche 270mila metri cubi di m3 di acqua , equivalenti a 2 volte la capienza del Colosseo(-4%). I rifiuti recuperati in più pesano invece 19,5 milioni di Kg (+33%).

«L’atteggiamento pionieristico e innovativo di Unione Italiana Food – si legge in una nota dell’associazione che riunisce 450 aziende dell’agroalimentare, con 20 settori merceologici rappresentati – aveva portato a intraprendere già oltre 20 anni fa un percorso dedicato alla sostenibilità, creando un modello che, grazie alle competenze delle aziende che ne fanno parte, ha permesso di organizzare, tra le altre cose, workshop formativi e linee guida tecniche informative specifiche sui temi della sostenibilità (come, ad esempio, le Linee Guida sui Sottoprodotti Alimentari)» .
Il primo Report di Sostenibilità di Unione Italiana Food risale infatti al 2013, «quando ancora in pochissimi se ne occupavano concretamente», e «che rimane il primo esempio di report di sostenibilità a cura di un’associazione di categoria», dicono da Unione italiana food.