Torna il rischio zona gialla: dai cinema agli stadi, ecco cosa cambia (e tutte le regole per gli altri colori)

Nelle regioni “retrocesse” in zona gialla (Alto Adige e Friuli sono le più vicine al cambio di colore) scattano le mascherine obbligatorie anche all’aperto. Ed è prevista anche una minore capienza per cinema, teatri e stadi. Chiuse le discoteche.

Mascherine obbligatorie anche all’aperto. Ma anche una minore capienza per cinema, teatri e stadi. Discoteche chiuse. Sono le novità che scattano per i territori – in pole al momento di sono Alto Adige e Friuli Venezia Giulia – che passano dalla zona bianca a quella gialla. Niente coprifuoco, dunque. Nessuna chiusura di negozi o attività. Nessuna novità sugli spostamenti. In occasione del passaggio in giallo della Sicilia lo scorso 30 agosto la faq del governo non ha menzionato il limite dei 4 commensali a tavolo che non dovrebbe più essere in vigore. Tutto sommato modifiche limitate, per ora. Anche se è in atto un pressing dei governatori della regioni che vorrebbero limitare le maggiori restrizioni solo ai non vaccinati.

Mascherine obbligatorie anche all’aperto

Con il nuovo colore giallo, le mascherine, che in zona bianca sono obbligatorie al chiuso, in gialla devono essere indossate sempre anche all’aperto (sono esentati i bambini sotto i sei anni).

Capienza limitata per stadi, teatri, cinema e concerti

Per teatri, cinema, sale da concerto, musei, stadi, ristoranti al chiuso a pranzo e cena, palestre, terme, parchi divertimento, sale gioco e concorsi pubblici serve sempre il green pass (basta aver fatto da 15 giorni la prima dose), come in zona bianca. E il certificato verde è obbligatorio anche per salire su treni intercity e ad alta velocità, navi (tranne che per lo stretto di Messina) e autobus a lunga percorrenza, oltre che sui voli aerei nazionali. Nonché sulle funivie per gli impianti sciistici. Cambiano però le capienza. In zona bianca è al 100% per teatri, cinema e sale concerto. Al 75% per gli stadi e al 60 per cento per gli impianti sportivi al chiuso. In zona gialla invece la capienza scende al 50% per teatri, cinema, sale da concerto e stadi e al 35% per gli impianti sportivi al chiuso.

In zona gialla chiuse le discoteche

In zona gialla restano chiuse le discoteche, la cui capienza in zona bianca non può comunque essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 50 per cento al chiuso.

Spostamenti liberi e ristoranti aperti

Sia in zona bianca che gialla non ci sono limitazioni agli spostamenti tra le regioni – non serve il green pass, dunque – ed è possibile raggiungere sempre perciò le seconde case. Non ci sono limiti orari alla circolazione, dunque nessun coprifuoco, che è stato eliminato lo scorso 21 giugno in zona gialla e che ha segnato duramente i mesi di lockdown. Anche i ristoranti restano aperti sia al all’interno (con il pass) che all’aperto (anche senza). Con il ritorno a scuola a settembre la presenza in classe è sempre garantita al 100%, a meno di quarantena (che dura sette giorni per chi è vaccinato e dieci per chi non lo è).

Dai ristoranti alle palestre: le chiusure in zona arancione

Con le regole attuali la vera stretta scatta con il passaggio in fascia arancione. Una «penalizzazione» che si attiva se a livello regionale si superano i 150 casi settimanali ogni 100mila abitanti e si oltrepassa sia il 20% dei ricoveri in terapia intensiva che il 30% negli altri reparti. Nelle regioni in zona arancione gli spostamenti sono liberi per tutti solo nel proprio comune (a parte la fascia oraria del coprifuoco dalle 22 alle 5 di mattina). Gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori in zona arancione sono consentiti sempre a chi è provvisto di green pass . E a tutti, ma con autocertificazione, solo per comprovate esigenze lavorative, di necessità o di salute. È sempre consentito il rientro alla residenza, al domicilio e nelle seconde case.I negozi sono tutti aperti, compresi parrucchieri, barbieri e centri estetici.

Nel weekend sono chiusi i centri commerciali. Sono chiuse palestre, piscine, teatri, cinema e impianti sciistici. Niente servizio al tavolo in bar e ristoranti. Resta consentita fino alle 22 la sola ristorazione con consegna a domicilio o asporto. Si può svolgere attività sportiva o motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici. O in circoli e centri sportivi all’aperto.Quanto alla scuola, fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, i governatori delle Regioni possono derogare all’obbligo di scuola in presenza e utilizzare la dad ma solo «in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus Sars-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica».

Negozi chiusi e spostamenti con green pass in zona rossa

Situazione da lockdown invece in zona rossa, che scatta se (a parte l’incidenza oltre 150 casi settimanali ogni 100mila abitanti) a livello regionale si superano le asticelle del 30% per le terapie intensive e del 40% per i reparti ordinari. In fascia rossa non si può uscire di casa se non per comprovate (tramite autocertificazione) esigenze lavorative o per motivi di salute e necessità. A meno che non si disponga di green pass , che consente di muoversi liberamente, anche da una regione a un’altra. È sempre possibile fare attività motoria in prossimità della propria abitazione.

Sono chiusi i negozi al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità come edicole, tabaccai, librerie, farmacie, negozi di computer, elettronica, elettrodomestici, ferramenta, pompe di benzina, negozi di biancheria, vivai. Chiuse palestre, piscine, teatri e cinema. Resta consentita fino alle 22 la sola ristorazione con consegna a domicilio o asporto (con divieto di consumazione nelle adiacenze). Niente servizio al tavolo in bar e ristoranti.

Per la scuola valgono le stesse regole della fascia arancione. Fino al 31 dicembre 2021, termine di cessazione dello stato di emergenza, i presidenti di Regione possono derogare all’obbligo di lezioni presenza e ricorrere alla dad, ma solo «in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus Sars-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica».