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Quali saranno i prossimi manager del terziario

La pandemia ha creato uno shock nel mondo del mercato del lavoro, colpendo tutti i settori produttivi del paese, comprese le figure manageriali. Come reagire? La conoscenza dei fenomeni è il pilastro per una decisione efficace: per questo è nato l’Osservatorio Online Job Vacancy dei Manager del Terziario, costituito dal Centro di Formazione Management del Terziario in collaborazione con il Centro di Ricerca CRISP dell’Università di Milano-Bicocca Nel mese di aprile 2021 è stato pubblicato il primo rapporto che ha analizzato circa 32 mila annunci per i manager del terziario pubblicati sul web tra il 2019 ed il 2020 in Italia e al tempo stesso abbiamo confrontato la domanda di lavoro a livello internazionale comparandola con quanto accadeva in Paesi quali Francia, Regno Unito, Germania e Spagna.
Negli ultimi dieci anni, e maggiormente tra il 2019 e il 2021, non sono cambiate solo le dinamiche legate al rapporto tra la domanda e l’offerta, ma sono profondamente mutate le competenze che il mercato richiede: saper leggere in tempo reale tali dinamiche aiuta da un lato i manager a reperire gli strumenti per mantenere alta la propria employability, prima fra tutti la formazione, ma anche le aziende nel fare una ricerca puntuale delle risorse.
Progresso tecnologico, globalizzazione e cambiamenti demografici sono i fattori alla base della riorganizzazione dei processi produttivi che a cascata hanno cambiato radicalmente le modalità secondo le quali domanda e offerta si diffondono: le piattaforme web sono il principale luogo in cui gli annunci di lavoro vengono postati e ricercati, sono nate delle nuove figure professionali e sono cambiate le competenze più richieste dalle aziende perché in linea con i nuovi contesti socio economici.
L’analisi delle Online Job Vacancy, circa 32 mila annunci per i manager del terziario, pubblicate sul web tra il 2019 e il 2020, ci mostra chiaramente quanto la ricerca di questa figura abbia avuto una battuta d’arresto pari circa al 31 % nell’anno della pandemia. La domanda decresce all’aumentare delle politiche di restringimento, le quali – nei primi tre trimestri del 2020 – sono state particolarmente stringenti (i.e., lockdown, aperture riservate ai soli “servizi essenziali”). Diversamente, l’ultimo trimestre del 2020 denota la solidità della ripresa della domanda, a questo punto meno sensibile all’andamento delle politiche di restringimento, le quali non hanno più raggiunto i livelli del lockdown dei primi mesi del 2020. In questo stesso periodo, i dirigenti più colpiti da tale carenza di richiesta sono quelli legati ai settori dell’intrattenimento, del turismo, del settore alberghiero e della ristorazione, settori che a loro volta, più di altri, hanno accusato lo stop legato alle norme anti covid.
Come detto, dall’analisi delle Online Job Vacancy possiamo evincere anche tutte quelle nuove e consolidate competenze che i manager del terziario devono possedere per ricoprire al meglio la posizione: queste competenze non devono essere confuse con quelle “proprie” del ruolo ma sono quelle che un dirigente deve mostrare per essere preferito ad un altro.
Dai dati della nostra ricerca, fatto salvo un 49% di skill professionali, vengono fortemente ricercate skill trasversali, o soft skill, pari al 33%, e skill digitali di basi per un totale del 18%: questa richiesta è stata ben recepita dai manager che nel periodo pandemico hanno messo in atto un vero e proprio processo di up skilling e reskilling delle proprie competenze.
Se da un lato i manager, qualsiasi fosse il proprio ruolo, si sono trovati a gestire le paure dei propri collaboratori e hanno dovuto imparare, repentinamente, a coordinare un lavoro a distanza e mediato da un pc, questo ha fatto sì che le aziende ricercassero sempre di più figure che, oltre al loro ruolo, sapessero delegare e dare fiducia, gestire le paure e mostrare un ascolto attivo. I manager non si sono fatti trovare impreparati e hanno usato la formazione come strumento per mantenere alta la propria occupabilità sul mercato.
I nuovi processi organizzativi hanno imposto ai manager non solo una nuovo stile di leadership o e-leadership, ma hanno imposto loro di allenare tutte quelle competenze di base legate al digitale che li aiutassero a gestire e cavalcare i cambiamenti organizzativi, che soprattutto nella prima fase pandemica si sono legati ad un massiccio utilizzo del lavoro a distanza e di piattaforme atte a gestire i team di lavoro e i progetti mediati da uno schermo.
Rafforzare cultura e competenze digitali dei manager è in tal senso un requisito indispensabile per governare e gestire l’innovazione delle aziende, per cogliere le sfide del mercato sempre più in veloce trasformazione.